FAQ - Comunità energetiche

Milano, 17 gennaio 2022

FAQ - Comunità Energetiche

Di seguito sono raccolte le domande più frequenti che riceviamo dai nostri clienti in merito alle Comunità Energetiche.

La normativa è in evoluzione e entro il 15/03/2022 sono attese nuove regole che permetteranno una maggiore diffusione delle comunità energetiche.

Secondo uno studio dell'Energy Strategy del 2020 grazie alla normativa che introduce in Italia le comunità energetiche si svilupperanno oltre 20.000 nuove comunità energetiche, che porteranno all'installazione di almeno 3.5 GWp di nuovi impianti fotovoltaici installati su tetti di edifici industriali e commerciali.

Una comunità di energia rinnovabile è un soggetto giuridico autonomo che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, controllato da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità di energia rinnovabile il cui obiettivo è quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.

La comunità energetica ha come obiettivo la condivisione della produzione di energia e l’autoconsumo istantaneo della stessa.
I partecipanti ad una comunità energetica possono mettere a disposizione della stessa l’energia prodotta dai propri impianti ad energia rinnovabile in modo che gli altri partecipanti possano utilizzarla limitando i prelievi dalla rete.

Privati, PMI, enti pubblici ed in generale tutti i soggetti giuridici per i quali l’attività di produzione di energia elettrica non sia l’attività principale.

L’energia autoconsumata istantaneamente, cioè contemporaneamente immessa nella rete dal socio produttore e prelevata dal socio utilizzatore viene incentivata con un incentivo pari a:
  • Una tariffa premio di 110 €/MWh
  • Un corrispettivo unitario di circa 9 €/MWh, per valorizzare i benefici dovuti alla mancata trasmissione all’interno delle reti MT e AT dell’energia elettrica;
Il produttore dell’energia inoltre può cedere l’energia in rete mediante contratti di trading dell’energia e di Ritiro Dedicato.

Ipotizzando un Prezzo Zonale medio di 65 €/MWh il totale del valore dell’energia ceduta ad una comunità energetica e autoconsumata istantaneamente è circa pari a 184 €/MWh.

Gli incentivi sono fissi per 20 anni.

Secondo la normativa attuale la taglia massima è di 200 kWp;

Devono essere collegati alla medesima cabina di trasformazione BT/MT;

La Direttiva RED II ha introdotto due importanti novità, che verranno prossimamente recepite all’interno della normativa che regola le comunità energetiche:
  • La taglia massima degli impianti passerà a 1MWp
  • Tutte le utenze e tutti i produttori che risultano collegate alla medesima cabina AT possono far parte della stessa comunità energetica
I decreti attuativi della Direttiva RED II per le comunità energetiche sono attesi entro il 15/03/2022

Al momento la normativa di riferimento è: Entro il 15/03/2022 dovrebbero arrivare i provvedimenti che aggiornano la normativa conseguenza della Direttiva RED II

Gli incentivi per le comunità energetiche sono erogati dal GSE S.p.A.

Secondo uno studio dell’Energy Strategy del 2020 l’avvio delle comunità energetiche in Italia potrebbe portare ai seguenti risultati al 2025:
  • Oltre 20.000 comunità energetiche coinvolgeranno da 150.000 a 300.000 utenze non residenziali;
  • Oltre 3,5 GWp di nuovi impianti fotovoltaici verranno installati;
  • Si avranno oltre 5,5 GWh di energia autoconsumata in modalità istantanea con notevoli risparmi in termini di perdite di rete;

Per gli impianti di nuova realizzazione, realizzati senza incentivi, come ad esempio quelli legati al Decreto FER II o all’Ecobonus, non ci sono limitazioni se non quelle relative alla taglia e all’essere situati nel perimetro permesso.

Per gli impianti esistenti, qualora siano stati realizzati senza accesso ad incentivi l’accesso è consentito solamente se sono entrati in esercizio dal 1/07/2021.

Qualora gli impianti abbiano usufruito dell’Ecobonus oppure siano stati realizzati in osservanza delle normative che impongono la realizzazione di impianti ad energia rinnovabile al servizio di nuovi edifici è possibile l’accesso per la quota in eccesso ai minimi richiesti.

In ogni caso la quota massima di potenza già esistente per la creazione di una comunità energetica è stabilita al 30%.

Il GSE S.p.A ha chiarito che sono ammesse tutte le configurazioni SEU e ASAP ai sensi del TISSPC.

Per definire correttamente quale regime IVA e quale regime è applicabile per le imposte dirette è necessaria una analisi che determini se la Comunità Energetica si configura come un ente commerciale oppure come un ente non commerciale.
L'Agenzia delle Entrate ha fornito un chiarimento in risposta ad un operatore, che ha fornito alcuni principi interpretativi.